Aristotele: la metafisica

La domanda sull'essere
La metafisica ha come oggetto l’essere in quanto essere e la domanda fondamentale da cui muove è “che cos’è l’essere dell’ente?”.

Secondo Aristotele ci sono dieci modi possibili per dire l’essere delle cose:

  1. la sostanza
  2. la qualità 
  3. la quantità 
  4. la relazione
  5. il luogo
  6. il tempo
  7. l’agire
  8. il patire
  9. lo stato
  10. la situazione
Per Aristotele solo la prima delle categorie rappresenta l’essere dell’ente vero e proprio. 

La sostanza e le sue caratteristiche 
La sostanza è l’individuo concreto, il “questo qui”; per esempio: Socrate, Paola, ma anche questo animale, quest’oggetto.

Dal punto di vista ontologico le sostanze sono u soggetti reali cui ineriscono le varie proprietà.
Dal punto di vista logico le sostanze sono i soggetti logici i quali reggono i vari predicatici.

Le sostanze prime non devono essere riferite ad altro che a se stesse.
Le sostanze seconde: si tratta di quei concetti universali: le specie e i generi, che per Aristotele non possono esistere indipendentemente dagli individui concreti.

Ogni sostanza individuale è detta sinolo di forma e materia.
La forma rappresenta la natura intima di una cosa, la sua assenza o struttura immanente e necessaria.
La materia è l’elemento materiale che viene plasmato dalla forma, il materiale indeterminato che solo grazie alla forma assume una configurazione particolare.


Le nozioni di potenza e atto
Secondo Aristotele quando avviene il passaggio da un tipo di essere a un altro è una trasformazione interna dell'essere.
Si tratta del passaggio dall'essere in potenza della materia a quello in atto della forma. 

La materia è quell'elemento indeterminato che ha la potenzialità di assumere determinazioni successive, rendendo possibile il cambiamento. 
La forma è l'elemento attuale, permanente e riconoscibile delle cose. 

La forma di un oggetto è la sua realtà, l'insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali che lo identifica e lo rende riconoscibile anche durante il cambiamento e la trasformazione. 


La sostanza come insieme di potenzialità e attualità
Il divenire è atto, cioè forma realizzata di una potenzialità, è nello stesso tempo potenza di una forma successiva. 
Dato che questo processo non può andare all'infinito, Aristotele riconosce due termini che ne rappresentano i limiti:
  • la materia prima, assolutamente priva di forma e di attualità, indeterminata e inconoscibile, un sostrato che si distingue dalle materie della nostra comune esperienza;
  • la materia seconda, riconosce la forma pura, cioè l'assoluta attualità e perfezione della sostanza immobile ed eterna. 



Commenti

Post popolari in questo blog

Platone: la teoria delle idee

Aristotele: l’etica e la politica

Parmenide e il pensiero dell'essere