Aristotele: la metafisica
La domanda sull'essere
La metafisica ha come oggetto l’essere in quanto essere e la domanda fondamentale da cui muove è “che cos’è l’essere dell’ente?”.
Secondo Aristotele ci sono dieci modi possibili per dire l’essere delle cose:
- la sostanza
- la qualità
- la quantità
- la relazione
- il luogo
- il tempo
- l’agire
- il patire
- lo stato
- la situazione
Per Aristotele solo la prima delle categorie rappresenta l’essere dell’ente vero e proprio.
La sostanza e le sue caratteristiche
La sostanza è l’individuo concreto, il “questo qui”; per esempio: Socrate, Paola, ma anche questo animale, quest’oggetto.
Dal punto di vista ontologico le sostanze sono u soggetti reali cui ineriscono le varie proprietà.
Dal punto di vista logico le sostanze sono i soggetti logici i quali reggono i vari predicatici.
Le sostanze prime non devono essere riferite ad altro che a se stesse.
Le sostanze seconde: si tratta di quei concetti universali: le specie e i generi, che per Aristotele non possono esistere indipendentemente dagli individui concreti.
Ogni sostanza individuale è detta sinolo di forma e materia.
La forma rappresenta la natura intima di una cosa, la sua assenza o struttura immanente e necessaria.
La materia è l’elemento materiale che viene plasmato dalla forma, il materiale indeterminato che solo grazie alla forma assume una configurazione particolare.
Le nozioni di potenza e atto
Secondo Aristotele quando avviene il passaggio da un tipo di essere a un altro è una trasformazione interna dell'essere.
Si tratta del passaggio dall'essere in potenza della materia a quello in atto della forma.
La materia è quell'elemento indeterminato che ha la potenzialità di assumere determinazioni successive, rendendo possibile il cambiamento.
La forma è l'elemento attuale, permanente e riconoscibile delle cose.
La forma è l'elemento attuale, permanente e riconoscibile delle cose.
La forma di un oggetto è la sua realtà, l'insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali che lo identifica e lo rende riconoscibile anche durante il cambiamento e la trasformazione.
La sostanza come insieme di potenzialità e attualità
Il divenire è atto, cioè forma realizzata di una potenzialità, è nello stesso tempo potenza di una forma successiva.
Dato che questo processo non può andare all'infinito, Aristotele riconosce due termini che ne rappresentano i limiti:
- la materia prima, assolutamente priva di forma e di attualità, indeterminata e inconoscibile, un sostrato che si distingue dalle materie della nostra comune esperienza;
- la materia seconda, riconosce la forma pura, cioè l'assoluta attualità e perfezione della sostanza immobile ed eterna.
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