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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

I sofisti

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 Protagora  "l'uomo è misura di tutte le cose; delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono" L'uomo come criterio di giudizio della realtà Protagora sostiene la visione relativistica, secondo lui non esiste una verità assoluta, ma si devono ammettere diverse interpretazioni delle cose e dei fenomeni  a seconda del punto di vista. Non c'è una legge naturale e universale che stabilisce che cos'è giusto e che cos'è ingiusto, che cos'è bene e che cos'è male. Il potere della parola  La convinzione che non esistano una verità assoluta cui fare riferimento e un unico sistema di valori valido per tutti non esclude la possibilità di stabilire un criterio di giudizio. Secondo Protagora tale criterio è rappresentato dall'utile, inteso come ciò che si concorda essere il bene del singolo e della comunità. La parola assume un ruolo di fondamentale importanza come strumento per raggiungere il consenso, grazie ad essa è possib

Ippocrate

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 Ippocrate  Ippocrate di Cos, nacque nel 460 a.C. e morì nel 370 a.C. nella sua vita fece il medico e non si sa altro.  La medicina come modello della scienza  Secondo Ippocrate è proprio nella pratica medica che la mano e l'intelletto trovano un'integrazione, in quanto la medicina mira ad alleviare le sofferenze del paziente attraverso l'unione di conoscenza teorica e intervento concreto sulle cause del male.  Nella scuola di Ippocrate viene sottolineata l'importanza dell'analisi empirica, dei sintomi manifestati dal paziente, per poi procedere, attraverso l'attenta interpretazione razionale dei risultati dell'osservazione, alla definizione della terapia adeguata.  Una visione unitaria dell'organismo da curare  Un elemento importate era l'anamnesi (ricostruzione della storia passata del paziente), ciò supponeva un rapporto confidenziale e dialogico tra il medico e l'ammalato, specialmente in alcune malattie mentali la cui terapia consisteva sopr

I fisici pluralisti

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  Empedocle  Empedocle di Agrigento, presentato dalla tradizione come poeta, medico, taumaturgo, mago Le radici dell'universo Nel poema Sulla natura Empedocle descrive la nascita dell'universo a partire dallo sfero in cui si mescolano e confondono che rappresentano le quattro radici, ovvero i quattro elementi primordiali (il fuoco, l'acqua, la terra, l'aria). Essi sono: - eterni - immutabili - identici a se stessi Ciascuno di essi può essere suddiviso in parti più piccole, ma ogni particella così ottenuta conserverà necessariamente la medesima qualità che aveva nell'intero.  Le forze cosmiche  Secondo Empedocle ci sono due forze cosmiche, l'amore e l'odio, le quali presiedono rispettivamente all'unione e alla separazione dei principi originari. Mescolando o unendo le quattro radici, tali forze determinano la generazione e la dissoluzione di tutte le cose, da queste due azioni viene determinata la nascita e la morte. Per Empedocle l'esistenza costitui

Zenone

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  Zenone Zenone di Elea cercò di dimostrare con sottili argomenti logici che chiunque si fosse discostato dall'inseguimento del maestro sarebbe caduto in una serie di insanabili contraddizioni logiche. ricordiamo che Parmenide sosteneva che: a. l'essere è uno b. l'essere è immutabile mentre Zenone confutava chi affermava che: a. la pluralità dell'essere e delle cose b. il movimento Secondo Zenone se si ammette che la realtà è mutevole e molteplice si cade nell'assurdo. Il metodo di cui Zenone si serve consiste nell'ammettere in via di ipotesi la tesi dell'avversario, al fine di mostrarne tutte le conseguenze paradossali.  La confutazione della tesi sul movimento Uno dei grandi paradossi di Zenone è quello di "Achille e il piede veloce", adoperato per contraddire la tesi a favore del movimento.  Sostiene che Achille non sarà mai in grado di raggiungere la tartaruga, se lei dovesse partire con un minimo di vantaggio, perchè lei sarà sempre un pezzo p

Parmenide e il pensiero dell'essere

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  Parmenide  Vissuto a Elea, un'antica colonia greca sulla costa della Campania a sud di Paestum, crebbe in un ambiente culturale e intellettuale aristocratico, del tutto diverso da quello della Ionia.  Parmenide scrisse un poema in versi intitolato "Sulla natura", dove racconta di essere trasportato da un carro trainato dalle Muse alle porte del Sole e che riceve da una dea la rivelazione sulla verità che dovrà comunicare al mondo. Il pensiero dell'essere "l'essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è, e non può essere" significa che l'essere esiste e che non essere non esiste e non può neanche essere pensato. Per Parmenide il termine essere viene inteso come ciò che è comune a tutti gli enti e che esiste nella pianezza assoluta e perfetta, eterna e immobile.  l'essere è ingenerato e imperituro, se nascesse, dovrebbe derivare da ciò che non è, ma niente può derivare da ciò che non esiste , dunque l'essere non può nascere  e qu